Somministrazione alimenti negli stabilimenti balneari: cosa serve
Quali sono le regole sulla somministrazione degli alimenti negli stabilimenti balneari? Andiamo insieme a fare il punto su un aspetto che non sempre è semplice.
Del resto, quando si decide di aprire uno stabilimento balneare si inizia ad avere a che fare con normative, regole, impellenze burocratiche e non sempre è chiaro come muoversi in un mondo complesso.
In diversi stabilimenti balneari è presente un bar ed è proprio qui che vengono somministrati alimenti e bevande. Per questo motivo è importante conoscere tutto, ma proprio tutto sull’argomento.
Regole sulla somministrazione alimenti negli stabilimenti balneari
Iniziamo con il dire che aprire un bar all’interno di uno stabilimento balneare che provveda alla somministrazione di alimenti e bevande per i clienti dello stesso implica la necessità di seguire delle regole. Queste sono molto simili a quelle che si seguono quando si apre un bar in città dato che si parla sempre di alimenti e di bevande.
Possiamo dire che i requisiti che si devono dimostrare per poter iniziare l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande sono indicati nel DLgs 26 marzo 2010 n. 59,poi modificato in alcuni punti dal Dlgs 147/2012 e dalla legge regionale n. 38/2006.
Quello che si deve dimostrare è di essere in possesso di una certa esperienza. Tutti i requisiti vanno autocertificati e i moduli possono essere reperiti anche su internet o nelle sedi della Camera di Commercio o della Confesercenti.
Ricordiamo che la prima regola per la somministrazione degli alimenti negli stabilimenti balneari, e non solo, è quella di dimostrare di essere in possesso di tutti i requisiti. Bisogna dimostrare, quindi, di aver frequentato un corso professionale per il commercio nel settore alimentare che sia riconosciuto dalla Regione, o di avere un diploma di scuola secondaria superiore o una laurea che prevedano lo studio di materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti. In generale si richiede un diploma di scuola alberghiera.
Si può anche dimostrare di aver lavorato per almeno due anni presso imprese del settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande. I due anni possono anche non essere continuativi e vengono calcolati nel quinquennio precedente.
Inoltre si può anche dimostrare, sempre al fine di ottenere il permesso, di essere iscritti al Registro Esercenti per il Commercio per uno dei gruppi merceologici individuati dalle lettere a), b) e c) dell’art. 12, comma 2, del D.M. 375/1988.
Se si ha uno di questi requisiti si può procedere.
Tutto sulla certificazione HACCP
A questo punto è interessante parlare approdonditamente di HACCP e di tutto quello che concerne l’argomento. Tutto quello che si sa in merito all’HACCP e il mondo dei bar e della ristorazione vale anche per gli stabilimenti balneari che, dunque, non rappresentano un’eccezione.
Ricordiamo che anche nel più piccolo dei bar all’interno di uno stabilimento balneare si preparano, maneggiano e vendono alimenti e bevande. Questo rende obbligatoria la certificazione HACCP che serve a dare la certezza in merito al sistema di qualità e sicurezza alimentare. Questo è un passaggio estremamente importante e sul quale non si può in alcun modo soprassedere.
Quando si ha a che fare con cibo e bevande si devono rispettare tutte le norme e non lasciare nulla al caso. Le alte temperature estive, la presenza di sabbia sono solo due dei pericoli a cui sono sottoposti cibi e bevande. Si deve dimostrare che tutto sia conservato e protetto nel migliore dei modi possibili.
Cosa succede se non si è in possesso della certificazione HACCP? Ci sono elle multe salatissime che è meglio tenere sempre molto lontane.
Ma a questo punto l’unica domanda che ci si deve porre è la seguente: come si ottiene la certificazione HACCP? Anche in questo caso occorre una risposta precisa.
Per ottenere la certificazione è necessario andare a seguire un corso accreditato. A tal proposito è utile sapere che spesso questi corsi sono organizzati anche da Confartigianato o dalle Camere di Commercio.
Altre regole sulla somministrazione alimenti negli stabilimenti balneari
Ricordiamo anche anche gli stabilimenti balneari hanno l’obbligo di fornire ai clienti tutta la lista degli allergenti contenuti nei prodotti venduti. Si tratta di un obbligo a cui non si può venire meno quando ci si occupa di somministrazione di alimenti e di bevande. Devono essere messi in evidenza anche i prodotti surgelati. Cosa si rischia se si viene meno a questi obblighi? Una multa fino a 40.000 euro.
Molto importante anche la pulizia dei frigoriferi, delle macchine e delle cucine. Le norme igieniche sono sempre le stesse e tutto deve essere pulito alla perfezione e ogni cibo deve essere conservato nel modo giusto.
Quando si tratta di alimenti deperibili vale la pena sempre approfondire l’argomento, indicando quelle che sono le norme obbligatorie e quelle di buonsenso.
Procedere con uno stoccaggio delle materie prime in maniera corretta è assolutamente fondamentale. Il vantaggio sta nel garantire ai propri utenti sempre cibi salubri e conservati in maniera appropriata. Non solo. In questo modo i cibi si conservano più a lungo.
Quando si ha a che fare con il frigorifero di uno stabilimento balneare è sempre bene ricordare che è utile seguire una logica ben precisa, che sia in grado di far consumare prima i prodotti acquistati precedentemente. Se ci si accorge che qualcosa è vicino alla scadenza è importante consumare il tutto o smaltirlo. Non si devono lasciare nei frigoriferi degli alimenti scaduti.
Ricordiamo anche che è importante tenere gli alimenti separati e divisi, alle giuste temperature e questi devono anche essere catalogati. Niente potrà rimanere senza etichetta e per alcuni cibi è necessario anche mantenere visibile la tracciabilità.
Si tratta di poche e semplici regole, che spesso sono anche di buon senso, che permettono di non correre rischi e di avere tutte le carte in regola per la somministrazione di alimenti negli stabilimenti balneari.
