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Riforma concessioni balneari: su cosa sta lavorando il Senato

Ecco tutte le ultime informazioni sulla riforma delle concessioni balneari. Su cosa sta lavorando il Senato e cosa ci si aspetta nei prossimi giorni?

Tutto quello che dobbiamo sapere sulla riforma delle concessioni balneari

La riforma delle concessioni balneari continua a tenere banco, perché se ne discute ancora in Senato. Ma quali sono i temi su cui si discute ancora oggi?

Ce ne sono essenzialmente due attualmente sul tavolo. Si tratta dei criteri per calcolare il valore aziendale e della valutazione del tempo che serve alle amministrazioni comunali per espletare le evidenze pubbliche dei titoli.

A quanto ne sappiamo, al momento la X Commissione è entrata nel vivo dell’analisi del disegno di legge sulla concorrenza. Proprio quest’ultimo contiene un articolo che riguarda le gare per la riassegnazione delle concessioni balneari che dovranno avvenire tramite gara. Si tratta della riforma destinata a cambiare il modo in cui avviene la gestione delle spiagge.

Dopo l’annullamento da parte del Consiglio di Stato della proroga delle concessioni fino al 2033, il Governo è impegnato a portare a casa la riforma entro i termini previsti che sono posti alla fine del 2023.

Per questo motivo si sta cercando di lavorare sia per rispettare i termini che per cercare di andare a tutelare quei concessionari che si sono impegnati nella gestione corretta e proficua delle coste. A questi si spera possa essere data una preferenza quando si andranno a riassegnare le concessioni. Si potrebbe prevedere anche un indennizzo per la perdita dell’attività.

Si tratta di argomenti delicati che vanno affrontati con attenzione e che richiedono un’accurata analisi. Ricordiamo che l’Europa chiede ormai da anni di applicare la direttiva Bolkestein del 2006, nonché la sentenza Promoimpresa della Corte Ue del 2016. Quest’ultima ha reso impossibili i rinnovi automatici delle concessioni di spiagge.

Quello che si chiede all’Italia è di organizzare dei bandi per la riassegnazione delle concessioni e ciò richiede una regolamentazione. In merito si sono profilate due possibili opzioni che, stando a quanto si dice nell’ambiente, sono attualmente sottoposte all’attenzione della X Commissione.  La prima possibilità prevede di avviare le evidenze pubbliche solo dopo la mappatura completa delle coste italiane che sarà utile per individuare aree libere e aree concedibili. In questo caso non viene fissata una data precisa. La seconda possibilità, invece, prevede di aprire le evidenze pubbliche dal 1° Gennaio 2017. 

Al momento non si sa ancora verso quale prospettiva si sta navigando, ma quello che è certo è che si dovranno dare delle risposte sia ai balneari che all’Europa nel minor tempo possibile. Per il Governo questa è una sfida, dato che oltre che sulle date delle evidenze pubbliche si deve trovare un accordo anche sugli eventuali indennizzi da ottenere in caso di perdita dell’attività.

Come cambieranno le cose da qui al breve periodo? Vi terremo aggiornati su tutti i risvolti.

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