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Concessioni balneari: approvata all’unanimità la riforma del Governo

Concessioni balneari, ecco la riforma punto per punto: cosa cambia a partire dal testo elaborato dal Governo Draghi.

La proposta approvata il 15 febbraio in Consiglio dei Ministri recepisce le direttive europee, e rivede le disposizioni del Consiglio di Stato dello scorso novembre.

La bozza di riforma firmata dal governo Draghi conferma la scadenza delle attuali concessioni fissata per il 31 dicembre 2023, ribadendo che “fino a tale data l’occupazione dello spazio demaniale connessa alle concessioni e ai rapporti non è abusiva“.

Le nuove concessioni balneari: tempi e modalità secondo la riforma

Dopo quella data, e quindi a partire dal 1 gennaio 2024, le concessioni verranno riassegnate tramite bandi pubblici, da pubblicare entro il prossimo anno.

In particolare, la bozza riporta che “il governo, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, è delegato ad adottare decreti legislativi volti a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali […] per finalità turistico-ricreative”.

Le procedure di affidamento dovranno inoltre prevedere “requisiti di ammissione che favoriscano la massima partecipazione di imprese, anche di piccole dimensioni, e di enti del terzo settore”, con riferimenti al rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio, ai programmi di interventi che migliorino l’accessibilità del demanio da parte di soggetti con disabilità, ma non solo. Sarà valutato anche l’impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema, con il solo utilizzo di attrezzature non fisse, ma completamente amovibili.

Inoltre, in fase di gara si dovrà considerare anche la capacità di valorizzare il bene, e l’esperienza tecnica e professionale già acquisita in relazione all’attività oggetto di concessione, o ad analoghe attività di gestione di beni pubblici.

L’assegnazione delle nuove concessioni balneari, secondo la bozza di riforma del governo Draghi, deve comunque essere tale da non precludere l’accesso al settore di nuovi operatori, e contemporaneamente deve prevedere clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato dal concessionario uscente.

Concessioni Balneari: l’indennizzo previsto dalla legge Draghi

Per concludere, l’ultimo punto della riforma sulle concessioni balneari proposta dal Governo Draghi prevede e richiede la “definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, dell’eventuale mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio, e della perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico”.

La durata delle nuove concessioni balneari

Secondo quanto proposto, la durata della concessione deve essere per un periodo non superiore a quanto necessario per garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti sostenuti dai nuovi concessionari.

Si stabilisce in modo assoluto il divieto di proroghe e rinnovi, anche automatici.

Le novità della riforma proposta

Se questo testo di legge verrà approvato in via definitiva, il provvedimento porterà alla realizzazione di una normativa organica, con ampi margini di manovra per Regioni e Comuni. Questo perché le concessioni balneari hanno peculiarità diverse, a seconda dell’ente pubblico che le ha emesse.

Si tratta chiaramente di una legge delega, ancora da esaminare, e suscettibile di eventuali modifiche. 

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