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Concessioni balneari: lettera aperta di Sangalli a Draghi

Si torna a parlare di concessioni balneari grazie a una lettera aperta del Presidente Nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli indirizzata al capo del Governo Mario Draghi.

Nel settore balneare c’è fibrillazione nell’attesa di capire quali saranno le prossime decisioni del governo in merito alle concessioni balneari. Abbiamo già parlato della riforma delle concessioni balneari, facendo il punto della situazione, ma si è aggiunto un nuovo tassello.

Se da un lato c’è l’Europa che chiede a gran voce l’adeguamento della normativa italiana a quella comunitaria, dall’altro ci sono gli addetti ai lavori che richiedono l’intervento del Governo affinché tutto questo non vada a penalizzare gli operatori balneari attualmente operanti.

Sangalli, nelle righe della sua lettera aperta, ha richiesto di valorizzare il tavolo tecnico attuato dal Ministro Garavaglia per riuscire a trovare una soluzione in grado di coniugare le esigenze del settore con le richieste da parte dell’Europa.

Nella sua lettera Sangalli ha sottolineato la speranza “di un intervento normativo che, tenendo conto delle esigenze della concorrenza e nel pieno rispetto della normativa italiana ed europea, consenta di mettere in sicurezza la nostra balneazione attrezzata, salvaguardando le posizioni giuridiche dei concessionari attualmente operanti”.

Il Presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio ha aggiunto altro a quanto scritto da Sangalli, sottolineando come l’operato dell’associazione sia finalizzato a evitare la liquidazione del settore balneare italiano di cui si ribadisce l’importanza nel tessuto economico e sociale italiano.

Leggi qui il comunicato del Sindacato Italiano Balneari

Un excursus sulla questione delle concessioni balneari

Sebbene si tratti di una diatriba che va avanti da anni, ricordiamo che l’ultimo atto di questo braccio di ferro con l’Europa è lettera di messa in mora da parte della Commissione dell’Unione Europea del Febbraio 2021. In questa l’UE contestava al nostro Paese l’incompatibilità della proroga al 2033 delle concessioni balneari.

Nello specifico, a essere incompatibile con la normativa europea è la Legge 145/2018. Ricordiamo che nel diritto europeo figurano la direttiva Bolkestein e il Trattato di Lisbona che sottolineano come le concessioni balneari non possano essere riassegnate in maniera automatica allo stesso soggetto.

Ciò significa che viene richiesto all’Italia di organizzare delle gare pubbliche per l’assegnazione delle concessioni.

Ricordiamo, poi, che a Novembre 2021 è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che di fatto cancellato la deadline del 2033 imponendo le gare entro 2 anni.

La nuova data da prendere in considerazione è il 2023. La lettera di Sangalli a Draghi va a incanalarsi in questo tracciato, con la speranza di sollecitare il Governo sulla questione delle concessioni balneari. Non resta che attendere per capire quali saranno gli ulteriori sviluppi in merito.

Ricordiamo che attualmente ci sono 30.000 aziende che fanno capo al settore della balneazione attrezzata che lottano per salvaguardare la propria posizione e che richiedono al Governo di essere al loro fianco.

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