Come aprire una dog beach: cosa serve e come procedere

Curiosi di capire come aprire una dog beach? Si tratta di uno dei trend del momento e sono sempre di più le persone che sono alla ricerca di spiagge dog friendly per portare in vacanza anche il loro amico a 4 zampe. Una scelta intelligente, quindi, quella di aprire uno stabilimento che vada a intercettare questa domanda.

Cosa sono le dog beach

Le dog beach sono quelle spiagge in cui anche i cani sono i benvenuti. Lo dice il nome stesso, del resto. Come detto questo tipo di spiagge sono sempre più ricercate da un’utenza decisamente eterogenea ed è per questo motivo che offrire questo servizio è senza dubbio una buona idea per chi è alla ricerca di un business da avviare.

Tra le caratteristiche principali di questa tipologia di spiaggia ci sono le aree attrezzate per cani che, quindi, sono perfette per permettere a chi va al mare con il proprio animale domestico di godersi il momento senza stress.

Come sono attrezzate le spiagge dog friendly

Nelle spiagge attrezzate che accettano i cani e nelle dog beach che sono completamente dedicate ci sono dei servizi pratici come, ad esempio, ciotole per acqua e ciotole per cibo, fontanelle, servizi igienici dedicati, zone d’ombra. In più in alcune spiagge si ricevono delle attenzioni extra come, ad esempio, una bag di cortesia e molto altro.

Nelle spiagge dog friendly solitamente è prevista la presenza di un veterinario e di dog sitter. Inoltre, è possibile trovare anche delle aree giochi per cani e delle zone per l’addestramento.

Si tratta di servizi pensati e calibrati sulle esigenze di chi va in vacanza al mare con il cane al seguito ed è importante avere sempre la consapevolezza che ci siano delle soluzioni pensate proprio per chi ha questa esigenza.

Come aprire una dog beach: quello che si deve sapere

Veniamo al dunque: come aprire una dog beach? Visto che la domanda è molto gettonata, urge dare una risposta decisamente approfondita.

Come sempre accade quando si deve aprire una spiaggia è necessario andare a seguire le norme vigenti. Questo è un requisito necessario, poiché altrimenti si rischia di incorrere in sanzioni. Sappiamo bene che le burocrazia talvolta porta con sé qualche lungaggine, ma è necessario conoscere tutto l’iter per poter aprire una spiaggia dog friendly prima dell’arrivo della stagione estiva.

Il primo consiglio che ci sentiamo di dare è quello di consultare un commercialista che è sempre un ottimo supporto, anche al fine di realizzare un business plan per capire se ci siano o meno le condizioni economiche per poter procedere con l’apertura dello stabilimento balneare o se si deve richiedere l’accesso a una linea di credito. Il business plan, a dire il vero,  non serve solo a questo.

Stilandolo è possibile conoscere da vicino e studiare la concorrenza, così da poter capire cosa sia meglio offrire in base alle richieste della possibile utenza e a quello che offrono le altre strutture simili.

Ad oggi, alla luce del fatto che non ci siano ancora tantissime spiagge attrezzate per i cani in Italia, possiamo dire che la richiesta è ancora molto elevata e intercettarla e conquistarla è il primo step da fare.

Dal punto di vista burocratico, quindi è importante procedere per gradi. Le impellenze burocratiche non sono molto diverse da quelle con cui si avrà a che fare se si decide di aprire uno stabilimento balneare in Italia ed è per questo che il percorso è abbastanza conosciuto.

Dopo aver stilato il business plan e valutato la fattibilità dell’investimento si può iniziare con tutto quello che di pratico serve. Si inizia sempre con la concessione demaniale marittima. Ricordiamo, infatti, che la superficie demaniale appartiene allo Stato ed è per questo motivo che bisogna richiedere la specifia concessione che serve per gestire un tratto di spiaggia. 

Naturalmente, poi, deve essere aperta la partita IVA e si deve effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio. A questi step ne segue un altro, che è altrettanto fondamentale: si deve presentare la denuncia all’ASL in modo tale da poter incominciare l’attività.

Non finisce qui, perché si deve ottenere l’autorizzazione unica ambientale che è un altro documento necessario e si deve anche frequentare un corso professionale per aprire il proprio stabilimento balneare e questo vale anche in caso di dog beach. Se si ha già esperienza nel settore, questa verrà presa in considerazione.

Dopo aver ottenuto tutti i documenti si può andare all’ASL per richiedere l’ispezione dell’area che poi permetterà di ottenere l’autorizzazione per iniziare l’attività. L’ASL controlla il rispetto dei requisiti igienico sanitari ed è per questo che è importante che tutto sia in regola.

Gli spazi necessari per aprire una dog beach

Naturalmente gli spazi sono importantissimi quando si vuole aprire una spiaggia per cani. Si tratta, infatti, di un dettaglio che viene preso in considerazione sia dall’ASL a livello pratico che anche dall’utenza. Chi seleziona una dog beach andrà di certo a preferire quelle più attrezzate e ben strutturate, con spazi utili e ampi a propria disposizione. Questo è un dettaglio che, quindi, non può in alcun modo essere sottovalutato.

Dato che aprire una spiaggia per cani significa proporre una serie di servizi fondamentali, è necessario poter contare su spazi giusti. Padroni e cani passeranno sulla spiaggia diverse ore ed è per questo motivo che è necessario avere dei posti per sdraio e ombrelloni, degli spazi per i cani, dei punti di ristoro attrezzati anche per gli amici a 4 zampe. Questo richiede spazio e si tratta di un dettaglio che deve essere preso in considerazione nel momento stesso in cui si decide di aprire una struttura di questo tipo.

Come detto in precedenza è necessario che ci siano degli angoli con l’acqua e con ciotole per il cibo, spazi d’ombra per far rilassare i cani, doccette sia per i padroni che per gli amici a 4 zampe e molto altro ancora. Valutare tutto questo permette di aprire un’attività di sicuro successo e permette anche di dare un servizio che tantissime persone ricercano e che, ad oggi, non è ancora così diffuso in Italia.