Bagnino e Spiaggista: cosa fanno e come lavorare in spiaggia

Lo potete chiamare bagnino di salvataggio, assistente bagnante o guardiaspiaggia. Il bagnino ha un ruolo ben preciso: occuparsi della sicurezza dei bagnanti. Si tratta di un professionista, con competenze specifiche e nozioni importanti. Sulle spiagge italiane, negli stabilimenti balneari, nelle piscine e alle terme, tuttavia, c’è un’altra figura che lo supporta. Si tratta dell’assistente bagnanti o spiaggista: ha delle mansioni meno specifiche, che non possono essere confuse con quelle del bagnino di salvataggio.

Qual è la differenza tra bagnino e spiaggista o assistente bagnanti?

Cosa fa un Bagnino di Salvataggio

I bagnini si occupano la sicurezza dei bagnanti in piscina e su spiaggia, ma non solo. Infatti, controllano le condizioni del mare e del vento, e suggeriscono ai bagnanti i comportamenti più opportuni. Grazie alle loro competenze controllano le persone nell’acqua e intervengono in caso di pericolo o rischio di annegamento; somministrano i primi soccorsi in caso di incidente in acqua.

In sintesi, i compiti del bagnino sono:

prevenire gli incidenti in acqua (al mare, in piscina, negli stabilimenti termali o al lago);
intervenire in caso di incidenti e prestare il primo soccorso;
garantire il rispetto delle ordinanze emanate dalla Capitaneria di porto.

Cosa fa uno spiaggista?

Lo spiaggista, o assistente bagnanti, ha mansioni più semplici. Mentre il bagnino, infatti, si occupa di primo soccorso, ha competenze di tecniche marinaresche e di coordinazione dei rapporti, lo spiaggista si dedica ad attività più operative.

Tra le mansioni dello spiaggista, infatti, troviamo la gestione degli impianti e delle attrezzature dello stabilimento balneare (apertura e chiusura ombrelloni, disposizione lettini, ecc), così come anche il riassetto giornaliero delle stesse attrezzature. Inoltre, è sempre l’assistente bagnanti che si occupa di controllare gli accessi, e soddisfare le esigenze della clientela.

In sintesi, la differenza tra bagnino e assistente bagnanti è una: lo spiaggista non si occupa di salvataggio.

Resta però pratica consolidata che molti bagnini facciano gli spiaggisti, a discapito a volte delle mansioni principali. Questo fenomeno spesso dipende dalla difficoltà di trovare personale qualificato per gli stabilimenti balneari.

Come diventare bagnino?

Per diventare bagnino di salvataggio serve un’abilitazione professionale.

Bisogna quindi iscriversi e frequentare un corso di formazione. Per iscriversi al corso per diventare un bagnino è necessario:

saper nuotare in maniera professionale;
essere in idonee condizioni psicofisiche;
avere un’età compresa tra i 16 e i 55 anni;
essere cittadino italiano, o dell’Unione Europea, o ancora essere in possesso di permesso di soggiorno valido.

Una volta iscritti, essere ammessi all’esame finale, da superare con esito positivo.

L’abilitazione professionale da bagnino può essere rilasciata dalla Società Nazionale di Salvamento o dalla Federazione Italiana Nuoto, sezione salvamento.

Come trovare lavoro come bagnino o spiaggista

Per cercare lavoro come bagnino o come spiaggista è utile sfruttare dei portali online per le offerte di lavoro. In Italia ce ne sono tanti, ma i più frequentati e i più famosi siti per offerte di lavoro in Italia:

Indeed
Monster
InfoJobs
TrovoLavoro
Linkedin

Sfruttare questi portali significa far arrivare la propria offerta a un pubblico molto vasto.

Può anche capitare di trovare annunci sui principali social network, soprattutto a inizio stagione. L’importante è che gli annunci siano chiari e che indichino con esattezza le mansioni del lavoratore, gli orari di lavoro e le condizioni contrattuali.

Perché scegliere di fare il bagnino o iniziare come spiaggista

Spesso il bagnino non fa affatto salvataggi, e sembra che resti lì a guardare il mare: in realtà, il bagnino che non fa salvataggi è quello che è riuscito a fare la migliore prevenzione. Non è una professione che permette grandi avanzamenti di carriera, ma è sempre richiesto, sia d’estate sulle spiagge, che d’inverno nelle strutture coperte.